Reverse Engineering

Reverse Engineering

Il reverse engineering prevede la scansione di un oggetto fisico così da ricavarne una matematica pronta per essere modificata e mandata in produzione. Precisione: fino a 0,05 mm.

Quando usare il reverse engineering

Il reverse engineering, anche in caso di componenti molto tecnici o complessi, consente di portare a CAD gli oggetti fisici di cui non si possiede la matematica. Si tratta di una soluzione estremamente pratica nel caso sia necessario ridigitalizzare pezzi obsoleti o realizzati tramite tecniche manuali senza controllo numerico.

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Analisi per confronto modelli

Il reverese engineering riveste un ruolo di primaria importanza quando è necessario il confronto tra un pezzo per cui non è possibile risalire ad un progetto certo ed un altro ideato completamente in digitale: la versalità del confronto a monitor permette di migliorare rapidamente la nuova versione o di attingere alla precedente senza un ridisegno completo.

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Aftermarket

Per chi opera nell'aftermarket il reverse engineering è certamente una chiave fondamentale per realizzare prodotti perfetti in ogni dettaglio; ma ancora più importante è la possibilità di replicare, anche grazie alla successiva produzione in stampa 3d, ricambi fuori produzione o reperibili con estrema difficoltà.

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Scansioni differenti per usi differenti

Dal punto di vista della superficie abbiamo due diversi approcci alla scasione. Il primo, CLASSE A, viene impiegato in presenza di un piano perfetto, mentre il secondo, CLASSE B, si utilizza quando la superficie è butterata e con contorni meno precisi.
Inoltre, se ci viene comunicato l'uso per cui verrà impiegata la matematica, come ad esempio una fresatura o una stampa 3D, andremo ad adottare accorgimenti specifici per generare un file più adatto allo scopo.

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